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Lettera della Coordinatrice

30 Marzo 2020

Cari studenti, care studentesse,
cari genitori,

anche la nostra, come le altre comunità del paese, è stata travolta dal dilagare di un’epidemia che, lungi dal rivelare un carattere fenomenico circoscritto, sembra non conoscere confini, in linea, d’altronde, con un mondo sempre più globalizzato.

La chiusura delle scuole è una di quelle misure poi che comporta, forse più di tutte, lo stravolgimento della quotidianità. È in occasioni come queste però che i ragazzi hanno modo di riflettere su quanto sia essenziale e importane per loro l’istituzione scolastica, per la loro crescita, non solo culturale ma anche emotiva, personale, fisica.

In una sorta di improvvisa dilatazione del tempo i ritmi, con l’isolamento in casa, sono stati seriamente compromessi, minando le nostre abitudini e i nostri comportamenti più intimi e profondi. E tutto ciò  è ancora più paradossale se pensiamo che non ci difendiamo da una guerra, come troppo facilmente i media lasciano intendere seppur metaforicamente, ma da qualcosa di talmente piccolo che non riusciamo nemmeno a vederlo. Il nostro nemico è invisibile, mi verrebbe da dire. Eppure esiste!

Faccio appello in questo momento a tutto il vostro buon senso, non facendoci prendere dal panico e non permettendo alle circostanze di intossicare ciò che abbiamo di  più caro: i nostri valori civili.

Trasformiamo le difficoltà in occasioni per crescere ed evolvere, da situazioni stra-ordinarie possono nascere opportunità stra-ordinarie.
Sono occasioni come quelle drammatiche che stiamo vivendo che insegnano davvero che “l’altro  sono io” e che non ci si salva da soli ma con la fiducia nel prossimo e nei valori che condividiamo.

Mi fa piacere a tal proposito ricordare le parole illuminanti del poeta John Donne:

 “Nessun uomo è un'isola, completo in se stesso; ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto. Se anche solo una zolla venisse lavata via dal mare, l'Europa ne sarebbe diminuita, come se le mancasse un promontorio, come se venisse a mancare una dimora di amici tuoi, o la tua stessa casa…E dunque non chiedere mai per chi suona la campana: suona per te.”

Nel salutarvi vorrei spendere un sentito ringraziamento per tutti i tecnici che, nel giro di brevissimo tempo, hanno garantito agli studenti la continuità didattica. Grazie di cuore.

Un grazie inoltre a tutti i docenti che, lavorando davvero senza orari e contro ogni difficoltà, hanno dimostrato ancora una volta grande professionalità e amore verso la scuola e gli studenti.

Un grazie inoltre a tutti i miei collaboratori e ai genitori senza i quali il lavoro che portiamo avanti non sarebbe stato possibile.

A presto, speriamo nella nostra bella scuola, e un grazie a tutti.

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